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L'automazione spinge la manifattura italiana in Messico

Riccardo Rosa, presidente di UCIMU-Sistemi per Produrre, sottolinea l'importanza degli strumenti digitali per mantenere la crescita in questo settore chiave.

L'industria metalmeccanica in Italia, come praticamente in tutto il mondo, sta vivendo una trasformazione fondamentale, guidata dall'adozione dell'automazione e degli strumenti digitali in risposta alla carenza di manodopera.

L'Italia, riconosciuta come il quinto produttore mondiale di macchine utensili, continua a fare progressi nonostante le sfide del mercato locale. Negli ultimi anni, l'automazione è emersa come motore cruciale della produttività e della competitività del settore.

In un'intervista, Riccardo Rosa, presidente di UCIMU-Sistemi per Produrre, ha commentato che “l'adozione di automazione e tecnologie digitali non è più un'opzione, ma una necessità per l'industria manifatturiera italiana. La difficoltà di reperire manodopera qualificata ha reso imperativa l'implementazione di soluzioni che aumentino l'efficienza e mantengano i livelli di produzione.”

Nel 2023, i produttori di macchine utensili in Italia hanno mostrato una grande capacità di recupero, ottenendo una crescita delle esportazioni nonostante il rallentamento dei consumi interni. Secondo i dati del Dipartimento di Ricerca Economica di UCIMU, la produzione potrebbe raggiungere i 71 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 4% rispetto al 2022.

Tuttavia, Rosa ha avvertito: “Nonostante questa crescita, il mantenimento dei livelli di produzione nel lungo periodo richiederà un'attenzione significativa all'automazione e alla digitalizzazione”.

Una delle tendenze chiave che guida il settore è l'adozione diffusa di strumenti digitali e tecnologie Industria 4.0. Queste innovazioni consentono ai produttori di ottimizzare le operazioni, ridurre i tempi di fermo e gestire le risorse in modo più efficiente. Queste innovazioni consentono ai produttori di ottimizzare le operazioni, ridurre i tempi di inattività e gestire le risorse in modo più efficiente.

Come ha sottolineato Rosa, “Stiamo assistendo a un cambiamento nel modo di operare dei produttori. Gli strumenti digitali ci permettono di fare di più con meno persone, il che è fondamentale viste le attuali dinamiche del mercato del lavoro”.

Il prossimo anno presenterà nuove sfide, poiché si prevede che i livelli di consumo in Italia diminuiranno in modo significativo, con un calo stimato del 25,9%. Nonostante ciò, è probabile che l'automazione e la robotica attenuino gli impatti negativi sull'industria, ha dichiarato il dirigente italiano.

La crescente implementazione dei robot nelle fabbriche italiane ha già superato il 50% in alcuni processi produttivi, soprattutto nella movimentazione e nell'assemblaggio dei macchinari.

Inoltre, iniziative governative come l'introduzione di incentivi per quella che ha definito l'Industria 5.0 sottolineano l'importanza strategica dell'automazione nella ripresa economica italiana. Queste misure mirano a incoraggiare gli investimenti in robotica, intelligenza artificiale e tecnologie verdi, promuovendo al contempo pratiche sostenibili in tutti i settori industriali.

La recente edizione della fiera BiMU (34a edizione), tenutasi a Milano, ha messo in mostra gli ultimi sviluppi dell'Italia nel campo dell'automazione e della manifattura digitale. Più di 750 aziende hanno partecipato all'evento, con un gran numero di espositori che hanno presentato soluzioni incentrate su sistemi robotici, produzione additiva e connettività digitale.

Rosa ha commentato: "BiMU è il luogo perfetto per l'industria per mostrare come queste tecnologie stanno trasformando la produzione, non solo in Italia, ma a livello globale".

Alla fine dell'evento, si stima che più di 35.000 professionisti del settore abbiano attraversato i padiglioni espositivi, distribuiti su 65.000 mq di proprietà della Fiera di Milano. Secondo gli organizzatori, il 5% dei partecipanti era costituito da stranieri provenienti da 62 Paesi, tra cui Germania, Svizzera, Francia, Spagna e Slovenia per l'Europa; Stati Uniti, Messico e Brasile per l'America; Cina, Corea del Sud, Giappone, Taiwan e Turchia per l'Asia.

All'evento ha partecipato una delegazione messicana proveniente da Guadalajara, Monterrey, Querétaro e Talxcala; tutti provenienti dal settore metalmeccanico e con un comune denominatore: sono alla ricerca di tecnologie specifiche che non trovano sul mercato locale; pertanto, la diversità dell'offerta italiana presenta loro diverse opzioni.

È opportuno sottolineare che il Messico è la principale destinazione delle esportazioni italiane in America Latina, infatti è il 9° delle sue esportazioni globali, e ha mostrato un aumento delle sue importazioni, che si prevede si chiuderanno a oltre 75 milioni di euro (4% in più rispetto al 2022). Per contestualizzare, vale la pena notare che il Messico è l'8° consumatore mondiale di macchine utensili, con oltre 21 miliardi di euro, quasi triplicando, ad esempio, il consumo del Brasile.

Guardando al 2025, l'Italia si aspetta che il settore si riprenda dalle sfide del 2024, con previsioni che indicano un aumento della produzione del 70,5%. Rosa ha sottolineato l'impegno digitale dei produttori italiani e che l'automazione giocherà un ruolo centrale in questa ripresa, poiché le aziende manifatturiere continuano a cercare processi innovativi e ad adottare tecnologie più avanzate per rimanere competitive.