L'Istituto messicano per la competitività (IMCO) ha indicato che Nuevo León, Aguascalientes e Coahuila stanno ottenendo risultati migliori rispetto al resto degli Stati e dispongono delle strutture necessarie per sfruttare la tendenza a delocalizzare le catene di produzione in Nord America, un fenomeno noto come nearshoring.
Nel suo studio “Nearshoring, priorità per lo sviluppo regionale”, l'IMCO ha sottolineato che, al contrario, Oaxaca, lo Stato del Messico e Zacatecas sono entità le cui condizioni strutturali rendono difficile attrarre investimenti e incrementare le attività economiche legate al nearshoring.
Ha spiegato che le variabili considerate per valutare quali entità hanno maggiori opportunità di trarre vantaggio dal fenomeno del nearshoring vanno oltre la vicinanza del Messico agli Stati Uniti e la sua attuale integrazione nelle catene globali, prendendo in considerazione la disponibilità di risorse locali e le condizioni strutturali che facilitano gli investimenti e l'efficienza produttiva.
Il primo asse considerato è la componente lavoro, che comprende fattori quali la disponibilità di manodopera, il livello e l'infrastruttura dell'istruzione, l'accesso alla formazione e alle competenze del lavoro, come la conoscenza dell'inglese.
Dall'altro lato, viene preso in considerazione l'asse strutturale degli alloggi e dei servizi pubblici. Il terzo asse delle condizioni necessarie per attrarre gli investimenti e facilitare la delocalizzazione delle catene produttive nelle entità messicane è la disponibilità di fattori di produzione di base, cioè l'accesso all'elettricità e all'acqua a prezzi accessibili e con una fornitura costante.
Infine, per quanto riguarda lo stato di diritto e l'ambiente normativo, vengono presentati dati sull'incidenza della criminalità nelle aziende, sulla percezione dell'efficienza del quadro normativo dell'entità e sull'esistenza di programmi governativi volti ad attrarre gli investimenti.
